Chi siamo

STATUTO GIORGIO COSTA

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Il Centro Sociale Anziani Giorgio Costa, (ora Centro Sociale Ricreativo Culturale) è stato inaugurato sabato 6 ottobre 1984 dal Sindaco Renzo Imbeni.

Il Centro è stato intitolato al dott. Giorgio Costa che era Medico Igienista, Capo Sezione dell’Ufficio d’Igiene di Bologna, persona attenta e disponibile ai problemi degli anziani.

Promotori della costituzione del Centro G. Costa sono stati, sia gruppi di cittadini pensionati dell’allora Quartiere Marconi che erano ubicati in via delle Casse, ed altri pensionati di Aziende (poste, ferrovie, comunali) presenti sempre all’interno dell’allora Quartiere Marconi. Con l’ultima riforma dei quartieri il quartiere Marconi è stato accorpato al quartiere Saffi diventando Quartiere Porto, prendendo il nome dal Porto di Bologna che era all’incrocio di viale Pietramellara e di via Don Minzioni.

Questa area del Quartiere è sempre stata, dal dopo guerra, urbanisticamente e socialmente disagiata fino alla realizzazione del progetto “Bologna Capitale della Cultura” dell’anno 2000 che ha trasformato via Azzo Gardino nell’area del “Polo delle Arti” (Galleria d’Arte Moderna, MAMBO; Cineteca; DAMS e altre strutture Universitarie della comunicazione).

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LA NOSTRA STORIA

Il civico 48, alla metà del XVII secolo era una stalla e abitazione del bovaro, poi casa dell’ortolano nel convento delle CAPPUCCINE.

Il civico 44 pochi decenni dopo, era invece parte integrante del monastero stesso e poteva essere un passaggio interno tra i locali di clausura e la chiesa. Nel 1806 il Monastero venne soppresso, fu occupato dalle truppe francesi e in seguito destinato a Scuola Politecnica, nel 1812 divenne proprietà del Conte Aldini che acquisì l’area esclusa la Chiesa di SS: Filippo e Giacomo, nel 1820 fu ceduto dal Cavaliere Carlo Bignami, nel 1831 fu acquistato da Gianbattista Monteventi, nel 1834 fu venduto al Sig. Ottavio Morroni Toselli. Questi continui passaggi di proprietà posero in degrado tutta l’area, ma gli stabili del civico 48 e 44 mantennero la stessa destinazione d’uso.

Solo agli inizi del Novecento con il passaggio della propriertà a Camillo Ronzani i mappali registrano fabbricati adibiti ad uso abitazione con birreria, lavanderia, magazzini, stalla, serra e giardino. Il Ronzani, fondatore dell’omonima fabbrica di Birra, rimodernò tutti i fabbricati conventuali adattandoli alle esigenze della sua attività: il 48 divenne lavanderia, il 44 abitazione e birreria. La famiglia Ronzani possedette il complesso fino agli anni sessanta quando l’impresa Marchesini acquistò l’immobile utilizzandolo come deposito e fino agli anni 80 fu lasciata in stato di abbandono.

Nel 1981 fu venduta al Comune di Bologna che provvide ai primi restauri degli edifici al civico 44 e 48 che furono assegnati ad uso del Centro Sociale “Giorgio Costa“. A seguito della trasformazione dell’area con il progetto “MANIFATTURA DELLE ARTI” anche i civici 44 e 48 di Via Azzo Gardino sono stati oggetto di un recupero strutturale imponente. Al civico 44 sono ricomparse le arcate del loggiato del Convento e al civico 48 sono riapparse le 24 volte a vela sorrette da pilastri. Il Centro Sociale Anziani Giorgio Costa, (ora Centro Sociale Ricreativo Culturale) è stato inaugurato sabato 6 Ottobre 1984 dal Sindaco Renzo Imbeni.

ED OGGI..

Il Centro Giorgio Costa è un Associazione di Promozione Sociale iscritta alle Libere Forme Associative del Comune di Bologna, e nel Registro Provinciale delle associazioni di promozione sociale, con atto Prot. N. 52033 del 24/03/2003 fasc. 15.5.3/3/2003.
Le attività che svolgiamo sono di volontariato ed in autogestione attraverso un Comitato di Gestione, eletto ogni tre anni, il quale elegge al proprio interno un presidente, due vice presidenti, un segretario ed un amministratore. Ci si è preoccupati, oltre a dare attività e servizi nei confronti degli anziani, a dare risposte alle problematiche e di aggregazione alle marginalità presenti nel territorio. I principi ispiratori del centro sociale sono La solidarietà, La tolleranza fra uomini e donne, Le culture diverse, I modi di pensare diverso.

Il centro sociale Giorgio Costa si occupa di offrire servizi socialmente utili, ricreativi e culturali e si compone di spazi che sono stati completamente ristrutturati per permettere  di creare un luogo di ritrovo e svago per i soci e un luogo in cui poter realizzare diverse attività artistico-culturali.

PRIMA E DOPO

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HISTORICAL HINTS

The number 48, at mid XVII century used to be a livery stable and the home of the cowboy, then the home of the farmer in the convent of the CAPPUCCINE. The number 44, some decades later, was part of the monastery itself and could be an internal way through between the cloister and the church. In the 1806 the monastery was suppressed and occupied by the French troops and then transformed into a politechnical school. In 1812 it became the property of count Aldini who acquired the whole area apart from the church of SS: Filippo and Giacomo. In 1820, it was yielded to the cavalier Carlo Monteventi. In 1834 it was sold to Mr.Ottavio Morroni Toselli. These continuous changes of property favoured the degradation of the whole area, but the buildings of No. 48 and 44 kept on being used as before. Only at the beginning of ’90 with the change of property to Camillo Ronzani, the maps report buildings used for living with brewery, laundry, warehouses, stable, hayloft, greenhouse and garden. Mr. Ronzani, the founder of the factory of beer, modernized all the convent buildings by adapting them to the needs of his line to work: No. 48 became a laundry, and No. 44 a house and brewery. The Ronzani family owned the block until the 60’s when the Marchesini company purchased it and used it as a depot, and until the 80’s it was left abandoned. In 1981, it was sold to Bologna city hall that saw to it’s first restoration of No. 44 and 48, which were entrusted to the “G. Costa” social center. As a result of the transformation of the area with “Manifattura Delle Arti” project, even No. 48 and 44 of Via Azzo Gardino have been structurally recovered. At No. 44 the ancient arcades of the convent have reappeared and the same is true of the 24 valuts supported by pillars.